Sonetti imperfetti di Massimiliano Testa-Massimiliano Testa Poesie Aforismi Dipinti
Sonetto imperfetto I
Per trovar l'amore e la sua guerra
come frutti maturi dalle fronde
ci scagliammo ardenti sulla terra
divenendo poi spuma tra le onde...
Oh cortese amore che sotterra
le spoglie delle muse e stelle donde
soave e dolce fiore scuote e afferra!
E poi il furioso cozzo sulle sponde...
Oh dolore che giaci ora tutt'intorno
dà a questo corpo nuovo inganno
che non sia il gaio suono del suo frullo!
Fummo io, Dioniso e Apollo
ma su divine vette è il loro scranno
mentre il mio è nell'Ade a cui ritorno.
Sonetto imperfetto II
O Amore che dai senso al mio fuggire
spargi i tuoi colori sulle ombre ferme innanzi
e dammi degli amanti il puro percepire;
dimmi dei loro sensi vivi e anzi
dei loro rubati baci l'impossibile sfuggire;
dammi un cielo che in tinte nuove avanzi
quando una carezza afferra il divenire
non su chiare note, ma solo tra silenzi…
O Amore dimmi se la quiete
di questo inquieto viver mio
non è altro che la soave asimmetria
tra la passione e la malinconia;
tra l'inferno e un fresco rio;
tra un bell'astro e le libere comete...
Sonetto imperfetto III
Sospeso sul nero margine dei flutti
irrisi Amore e vissi insonni notti
cercando della mente il lento ritornare
da questo astuto e imperituro mare...
Oh mare che miri Amore divenire
ascoso abisso d'ogni ardito amante
di' quale degli dèi brama il mio patire,
mostra chi, d'essi, è reo delle mie ire!
Oh tu che eguagli il cuore custodendo
ogni sua poesia inebriata dall'assenzio
portami nell'etra ov'io approdando
possa divenir, svanendo, note di silenzio!
E fa' ancora di questo celato Amore
la viva morte che ci consola e muove…
Sonetto imperfetto IV
O Muse che di me narrar potete i lutti
e gli imi canti e i primi pianti tutti
tacete degli dèi corrotti gli splendori
tacete d'essi trame e orditi amori!
Furon loro per passione servi e traditori,
furon essi cagion di troppi afflitti cuori!
Qual silente verità dà ai giorni maledetti,
o Muse, Amore a cui amor non detti?
Folle lo lasciai fuggire allora, eppur
adesso ad esso cedo e d'esso bramo
uno sguardo, una cedevole carezza;
bramo il ritornar per esso lieve brezza
e pensiero primo all'albicare, bramo,
oh se bramo, d'Amore la bellezza!
Sonetto imperfetto V
Ma qual divo vento e farfalla sua sposa
ridestano lievi quel ricordo che vaga
tra i candidi abissi d'una luna timorosa?
Chi nel negar codesto incanto s'appaga?
Oh qual tradimento è la vita che mi lega!
Oh ultore dubbio! Oh effimera sorte!
Che ritorni Amore, che mi trovi la morte!
E che lesta sia essa sul filo della daga...
Si, tale sia morte che adesso m'appare
nel volto dei cirri e su un timido fiore;
sui bei cipressi oltre il livido mare…
Si, tale sia morte se Amore scompare
nei venti tutti di questo infido eterno,
che d'esso, come l'inferno, tingermi pare!
Sonetto imperfetto VI
O Dafne non v'è più pace in questa valle
ov'io legai il fuggente cielo alla tua pelle
d'Elicriso: oh mio mortal germoglio;
oh trepido Amore dall'immortal cipiglio!
E ora è mio il fuggir da questa calle,
è mio il portare il giogo sulle spalle!
Oh ragion d'un divo vizio, tu fosti sbaglio!
Tu l'infinito fio, tu il mio travaglio!
E triste vesto il vello della notte,
e triste, triste m'è nel cuore ora il sole
e tutto quel che intorno s'ama e muove!
Oh madonna prima, oh nemica eterna,
perché t'arrendi a me solo quando
un'emozion t'è degna e di te s'adorna?
Sonetto imperfetto VII
Livida sera che onesta vivi in questi occhi,
che ti vesti d'ardimento, ma silenziosa resti,
dona coraggio e fiera voce ai tardi tocchi
così che lì d'antico amor io ritrovi i resti...
Non v'è bacio su cui possa ritrovare vecchi
i profumi generosi di grano e fiori agresti;
su cui sfuggente, seducente, e vivo pecchi
quel cuor che silenzioso ogni brama "desti"...
E allora di', o sera, dell’ardore il ritornare
non da invitto guerrier che la vita miete
ma da piccina stilla in un cielo di comete;
di’ se in me ora per quell’amore è requie
e se degli anni nostri di frutti troppo acerbi
mi rimane sol la muta ombra dei miei verbi!